Negli ultimi anni, la cybersecurity è diventata un tema centrale per le organizzazioni italiane e per il settore pubblico.
L’aumento delle minacce digitali, come la guerra informatica e gli attacchi guidati dall’intelligenza artificiale (IA), ha evidenziato la necessità di proteggere i principali asset del Paese.
Durante un evento riservato alla stampa, abbiamo incontrato Nicola Altavilla, Country Manager Italy & Mediterranean Area di Armis, che ha voluto approfondire l’argomento evidenziando quali sono gli asset più a rischio per la cybersicurezza in Italia e quali strategie possono essere adottate per difendersi.
Particolare attenzione è stata riservata ai settori strategici, all’impatto della tecnologia sull’ampliamento delle superfici di attacco e alle soluzioni innovative che le organizzazioni possono implementare per mitigare i rischi.
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Le infrastrutture critiche: il bersaglio principale degli attacchi informatici
Le infrastrutture critiche sono il cuore del funzionamento di un paese, includendo asset essenziali come reti elettriche, sistemi idrici, trasporti e servizi sanitari. Un’interruzione di questi servizi potrebbe provocare danni enormi su scala nazionale.
Gli attacchi informatici contro queste infrastrutture possono avere conseguenze gravissime. In Italia, il settore dell’energia è tra i più vulnerabili, poiché le reti elettriche e i sistemi di gestione dell’energia sono sempre più digitalizzati e collegati a Internet.
Anche la sanità è a rischio, dato il numero crescente di dispositivi medici connessi e la digitalizzazione delle cartelle cliniche e dei dati dei pazienti, rendendo questo settore particolarmente esposto. Un attacco al sistema sanitario potrebbe compromettere i dati e, in alcuni casi, mettere a rischio la vita dei pazienti.
La digitalizzazione e l’aumento della superficie di attacco