Doveva essere un semplice controllo di manutenzione di routine e invece ha portato alla chiusura di 14 impianti di produzione di automobili per due giorni di fila.
Il 28 agosto 2023 le fabbriche della Toyota sono andate in tilt, riducendo di un terzo la loro produzione globale.
La causa? La manutenzione di un database non andata a buon fine, che ha portato al superamento dello spazio disponibile su disco, sia sul server principale che su quello di backup.
Con il database fuori uso, l’azienda non poteva più effettuare le richieste automatiche di forniture necessarie per la produzione di 13.500 auto al giorno. Per due giorni, 25 linee di produzione nei 14 stabilimenti sono rimaste vuote, poiché il “guasto” non consentiva di ordinare parti di ricambio ai fornitori.
Il problema è in gran parte dispeso dal famoso approccio “Just In Time” dell’azienda, un attento gioco di equilibri in cui si ricevono le merci o le materie prime necessarie solo poco prima di averne bisogno.
Questione di “Just In Time”
Il Just In Time (JIT) può essere un ottimo alleato per un’azienda perché aiuta a massimizzare la rotazione delle scorte, con molti benefici sia sui ricavi che sui costi.
Gestita con precisione e abilità, questa strategia elimina la necessità di spazio in magazzino e i costi associati, come il personale e l’elettricità.
Per contro, se questo delicato equilibrio viene a mancare, ci si può ritrovare con troppe materie prime e nessun posto dove stoccarle, oppure senza materie prime e con macchine e personale inattivi.
Quest’ultimo caso si è verificato proprio alla Toyota, con un terzo della sua produzione globale che si è fermata per due giorni di seguito.
Secondo gli esperti, questo ritardo è anche parecchio difficile da recuperare poiché una linea di produzione estremamente efficiente che lavora ogni giorno quasi al massimo della capacità non lascia molto spazio per aumentare la produttività.
Seiji Sugiura, analista del Tokai Tokyo Research Institute, ha dichiarato a U.S. News:
“La produzione era al massimo della capacità, quindi c’è poco spazio per una produzione aggiuntiva volta a recuperare i ritardi nelle consegne”.
Spazio su disco insufficiente
Quindi, cosa è successo sul fronte della manutenzione? Toyota ha dichiarato che:
“Il malfunzionamento del sistema è stato causato dall’indisponibilità di alcuni server multipli che elaborano gli ordini dei ricambi. Per quanto riguarda le circostanze, il 27 agosto, il giorno prima del malfunzionamento, è stato eseguito un regolare lavoro di manutenzione. Durante la procedura di manutenzione, i dati accumulati nel database sono stati cancellati e organizzati, e si è verificato un errore dovuto allo spazio insufficiente sul disco, che ha causato l’arresto del sistema.”
“Poiché questi server funzionavano sullo stesso sistema, si è verificato un guasto analogo nella funzione di backup e non è stato possibile effettuare la conversione. Questo ha portato alla sospensione delle operazioni dell’impianto domestico.”
“Il sistema è stato ripristinato dopo il trasferimento dei dati su un server di maggiore capacità il 29 agosto e gli impianti hanno ripreso a funzionare il giorno successivo.”
“Desideriamo comunicare che abbiamo identificato la causa vera e propria. Sono state inoltre messe in atto delle contromisure replicando e verificando la situazione.
“Vorremmo inoltre ribadire che il malfunzionamento del sistema non è stato causato da un attacco informatico e ci scusiamo con tutte le parti interessate per qualsiasi preoccupazione o disagio che questo possa aver causato”.
Il bilancio
Il caso Toyota è un esempio lampante di manutenzione ordinaria eseguita male: una piccola parte del sistema, in questo caso la manutenzione di routine di un database, ha fatto crollare l’intera produttività di migliaia di lavoratori e di 14 fabbriche, con un effetto a catena di interruzioni per i fornitori, i clienti e persino una temporanea oscillazione del mercato azionario.
Mentre il mondo si muove verso i vantaggi dell’automazione e dell’intelligenza artificiale (IA), questa vicenda ci ricorda che più le parti sono interconnesse, peggiore può essere l’effetto domino.
Tuttavia, il sistema funziona bene per il 99% del tempo, quindi la contro-argomentazione è un’ode all’efficienza nei periodi di congiuntura favorevole.
E anche se un’azienda può essere forte solo quanto il suo componente più debole, almeno questo buco nella struttura è stato rattoppato.
Toyota ha aggiunto:
“In futuro, rivedremo le nostre procedure di manutenzione e rafforzeremo i nostri sforzi per evitare che si ripeta, in modo da poter consegnare il maggior numero di veicoli ai nostri clienti il prima possibile.”